Il decreto Balduzzi del 2012 suggerisce, tra le altre cose, ad ambulatori e strutture sanitarie o socio-sanitarie, pubbliche e private (tra cui ovviamente anche gli studi dentistici) di dotarsi di un defibrillatore. Non è previsto l’obbligo di dotazione, ma crediamo che essere provvisti di un defibrillatore sia un accorgimento di assoluta importanza. Vediamo perché.
Non bisogna dimenticare che in uno studio dentistico si effettuano quotidianamente cure su pazienti che, per le più svariate ragioni (tra cui anche l’ansia e la paura per il dentista, patologie non dichiarate o di cui i pazienti stessi non sono a conoscenza, pressione alta, ecc.) possono essere vittima di emergenze mediche improvvise, tra cui l’arresto cardiaco. Inoltre anche interventi semplici, come una banale otturazione, richiedono spesso l’uso di anestesia locale, che può in rarissimi casi avere spiacevoli effetti collaterali, tra cui l’arresto cardiaco.
Tutti i tipi di anestesia comportano infatti dei rischi che dipendono da molti fattori, tra cui il tipo di intervento chirurgico e la condizione clinica del paziente.
Lungi da noi creare allarmismi, anche perché fortunatamente l’incidenza di avversità sono al giorno d’oggi molto rare, ma crediamo sia comunque un atto di responsabilità e professionalità poter garantire la salute dei nostri pazienti in ogni situazione.
Ogni studio dentistico dovrebbe essere in grado di far fronte ad ogni evenienza nel modo più tempestivo e professionale possibile. Proprio per questo il nostro studio è dotato di un defibrillatore DAE, un vero e proprio strumento salvavita.
Una dotazione che speriamo di non dover mai utilizzare, ma che è lo specchio del nostro modo di intendere la professione odontoiatrica, con la salute ed il benessere dei pazienti come centro focale delle nostre attenzioni.
Siamo orgogliosi di sapere che tutti i nostri pazienti abbiano la tranquillità e la sicurezza di ricevere sempre il miglior trattamento possibile, non solo per il loro sorriso, ma per la loro salute e benessere generali.